Iscriviti ora al Webinar di presentazione del corso Ethical Hacker! Scopri di più
Iscriviti ora al Webinar di presentazione del corso CISO! Scopri di più
Nonostante la grave emergenza che l’Italia sta passando per il coronavirus, i criminali informatici non si fermano. Anzi, la pandemia sembra offrire opportunità sempre nuove a chi vuole delinquere truffando chi è in stato di necessità. La truffa più recente sfrutta il meccanismo del social engineering abbinato alle difficoltà economiche causate dall’emergenza Covid-19. Si tratta di un meccanismo veicolato da SMS fittizi a firma dell’INPS che invitano gli utenti bersaglio a scaricare un’app per poter monitorare lo stato della propria domanda per il bonus da 600 euro garantito a tutte le partite IVA in tempo di crisi, il tutto proprio nei giorni in cui l’ente statale è impegnato a notificare ricezione e accettazione delle suddette domande a chi ne ha titolo.
Il link cliccabile contenuto all’interno degli SMS è in realtà una truffa: è l’INPS stessa a segnalare alle autorità e ai cittadini l’azione dei criminali informatici attraverso una nota, invitando gli utenti a eliminare il messaggio e a segnalarlo alle autorità. L’ente ha precisato che nelle sue comunicazioni ufficiali non è previsto l’utilizzo di alcun link ipertestuale. La truffa, posta in essere attraverso il meccanismo dello smishing (phishing via SMS), sembra essere effettuata attraverso Cerberus, un noto trojan bancario. Il consiglio è quello di non fidarsi in nessun caso di messaggi contenenti link sconosciuti e di rivolgersi sempre ai servizi di assistenza di tali enti per prevenire ogni tentativo di truffa.
Sulla questione è intervenuto Paolo Dal Checco, esperto di sicurezza informatica: «Puntuali come sempre, i criminali scelgono il momento opportuno per lanciare gli attacchi di social engineering invitando gli utenti a scaricare una App per aggiornare la propria domanda Covid-19 proprio nei giorni in cui stanno arrivando le notifiche di conferma di ricezione delle domande per il bonus da 600 euro. Accedendo al il dominio “inps-informa.online” contenuto nell’SMS – registrato il 4 aprile ma oggi non più attivo – compariva una pagina simile a quella dell’INPS dove l’utente veniva invitato a scaricare un’App per Android “covid-19.apk” segnalata come malevola da numerosi antimalware. Dalle analisi preliminari sembra trattarsi di Cerberus, un malware bancario per Android che sottrae alle vittime le password di accesso e i codici di autenticazione inseriti nelle App o nei siti di web banking». L’esperto, sulle pagine di Cybersecurity 365, prosegue: «Vale in ogni caso il consiglio di non installare mai programmi scaricati fuori dallo store ufficiale e, anche per le App lì presenti, valutare comunque i commenti e la data di pubblicazione, perché non di rado i delinquenti riescono a caricare delle versioni infette che vengono prontamente rimosse ma possono rimanere disponibili per qualche ora o persino qualche giorno»
Gli fa eco Antonio Capobianco, esperto di sicurezza informatica e CEO di Fata Informatica: «Ogniqualvolta ci troviamo di fronte a un’emergenza criminali senza scrupoli partono all’attacco. Questo periodo già difficile è stato sfruttato, prima con campagne di phishing sull’evoluzione della pandemia, ora con questa truffa INPS. È importante che il livello di consapevolezza dei cittadini riguardo questa minaccia cresca in quanto allo stato attuale le vittime di questo tipo di truffe sono decisamente troppe».
«In Fata informatica » prosegue Antonio Capobianco « stiamo cercando di contribuire a questo aumento di consapevolezza con un corso on line completamente gratuito ed usufruibile al link www.cybersecurityup.it/security-awareness dove spieghiamo come non cadere vittima del phishing e dello smishing e come gestire in sicurezza le proprie sessioni lavorative in smartworking »