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Cyber Showdown: LockBit sfida il nuovo direttore dell'FBI in un gioco di potere e manipolazione narrativa!
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Nel mondo della cybersecurity, la notizia che sta facendo il giro dei social media riguarda il direttore dell'FBI, Kash Patel, che è stato bersaglio del famigerato gruppo di ransomware LockBit. Secondo varie fonti, la gang ha indirizzato un avvertimento a Patel, accusando i suoi subordinati di essere più interessati a manipolare le narrative e a emettere dichiarazioni fuorvianti piuttosto che a svolgere efficacemente i propri compiti.
Il messaggio, simile a una versione pubblicata su Forbes, inizia con congratulazioni a Patel per la sua recente nomina a direttore dell'FBI, ma rapidamente si trasforma in una critica feroce alla sua amministrazione. L'origine della controversia risale all'anno precedente, quando diversi membri di LockBit furono arrestati e la loro infrastruttura IT abbattuta in un'operazione congiunta nota come "Operation Cronos". Tuttavia, solo 45 giorni più tardi, il gruppo è riemerso con LockBit 2.0, promettendo di intensificare le sue attività e annunciando di voler colpire le infrastrutture federali critiche in vista delle elezioni presidenziali del novembre 2024. Queste elezioni hanno visto l'ex presidente Donald Trump tornare alla Casa Bianca come il 47° presidente degli Stati Uniti.
In ottobre 2024, un altro gruppo che affermava di rappresentare LockBit 3.0 ha dichiarato di concentrarsi su istituzioni finanziarie e reti elettriche, continuando a seminare il caos politico tra il pubblico. Tuttavia, le loro attività sembravano essersi placate, in gran parte grazie alla sorveglianza continua del Pentagono e agli sforzi per interrompere le reti di cybercriminali responsabili di attacchi malware e DDoS.
Ora, in un colpo di scena sorprendente, il gruppo affiliato all'intelligence russa LockBit sembra adottare una nuova tattica: contattare direttamente il neodirettore dell'FBI, Kash Patel. Questa interazione sembra mirare a offrire una narrativa falsa, forse come parte di un'operazione psicologica in corso. Sebbene non ci sia stata alcuna conferma ufficiale di questi sviluppi, è evidente che LockBit sta attivamente promuovendo questa narrativa su piattaforme social come Telegram e Facebook. Anche alcuni giornalisti di importanti testate sono stati contattati per aiutare a diffondere la storia fabbricata dalla gang.
In un curioso intreccio, i criminali sembrano giocare su due fronti. Da un lato, lodano Donald Trump per i suoi sforzi di modifica delle politiche sull'immigrazione e per risolvere il conflitto tra Ucraina e Mosca. Dall'altro, sembrano impegnati in un gioco mentale con il direttore dell'FBI, forse per distrarre Patel da una campagna in corso che rimane nascosta alle forze dell'ordine.
Mentre la situazione si evolve, resta da vedere quanto di questa controversia attorno a Kash Patel sia reale. Dato il lungo storico di attacchi di alto profilo della gang di ransomware, le loro ultime tattiche psicologiche aggiungono certamente un elemento di intrigo e suspense.