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Negli ultimi tempi la sicurezza delle supply chain software è stata messa in seria discussione da una nuova ondata di attacchi che sfruttano pacchetti npm malevoli. Una recente scoperta ha evidenziato come tre pacchetti npm dannosi abbiano preso di mira specificamente utenti macOS dell’editor di codice Cursor, un tool basato su intelligenza artificiale molto apprezzato dalla community degli sviluppatori.
Un recente rapporto di sicurezza informatica ha portato alla luce una vasta operazione di phishing globale, denominata FreeDrain, mirata al furto di seed phrase dei wallet di criptovalute. Questa campagna, attiva da diversi anni, sfrutta su larga scala tecniche di manipolazione SEO e l’utilizzo di servizi web gratuiti come gitbook.io, webflow.io e github.io, insieme a sofisticati schemi di reindirizzamento, per colpire gli utenti delle criptovalute a livello mondiale.
La gestione delle vulnerabilità rappresenta una delle sfide più complesse e pressanti per le aziende moderne. L'approccio reattivo, spesso rallentato da policy e processi interni, mette sotto stress i team di sicurezza che si trovano a fronteggiare un volume sempre crescente di vulnerabilità.
La recente condanna inflitta alla società israeliana NSO Group, costretta a pagare circa 168 milioni di dollari a WhatsApp, rappresenta un momento cruciale nel panorama della sicurezza informatica e della tutela della privacy. La decisione di una giuria federale statunitense arriva dopo che la NSO Group è stata riconosciuta colpevole di aver violato le leggi americane sfruttando una vulnerabilità zero-day nella funzione di chiamata vocale di WhatsApp (CVE-2019-3568, con un punteggio CVSS di 9.8) per installare il potente spyware Pegasus su dispositivi di oltre 1400 utenti in tutto il mondo.
Un grave rischio di sicurezza è stato recentemente identificato in SAP NetWeaver, una delle piattaforme più utilizzate a livello aziendale. Il difetto, catalogato come CVE-2025-31324 e valutato con un punteggio di gravità massima (CVSS 10.0), permette agli attaccanti di eseguire codice da remoto caricando web shell attraverso l’endpoint vulnerabile "/developmentserver/metadatauploader".
Nel panorama della cybersecurity, una nuova campagna di phishing sta prendendo di mira utenti di lingua portoghese in Brasile attraverso l’abuso di software RMM (Remote Monitoring and Management) legittimi in versione di prova. A partire da gennaio 2025, ricercatori di sicurezza hanno osservato l’utilizzo di email di spam costruite attorno al sistema brasiliano di fatturazione elettronica NF-e per indurre gli utenti a cliccare su link malevoli ospitati su Dropbox.
Il malware OtterCookie, sviluppato e aggiornato da gruppi nordcoreani noti per le loro sofisticate campagne di cyber attacchi, si conferma una delle minacce più insidiose del panorama attuale della sicurezza informatica. Le ultime versioni, la v3 e la v4, introdotte rispettivamente a febbraio e aprile 2025, dimostrano una rapida evoluzione sia nelle funzionalità che nelle tecniche di evasione e furto di dati.
Una recente operazione congiunta delle forze dell'ordine olandesi e statunitensi ha portato allo smantellamento di una vasta botnet proxy composta da oltre 7000 dispositivi compromessi, tra cui dispositivi IoT e router end-of-life (EoL). Questi dispositivi, spesso obsoleti e senza più aggiornamenti di sicurezza, sono stati infettati con malware come TheMoon e arruolati a loro insaputa in una rete criminale, utilizzata per offrire servizi proxy anonimi a pagamento.
Il ransomware Qilin si è affermato come la principale minaccia di aprile 2025 nell’ambito della sicurezza informatica, raggiungendo il record di 72 fughe di dati pubblicate nel mese. Questo risultato pone Qilin nettamente davanti ad altri gruppi ransomware come Akira, Play e Lynx, che si sono fermati a numeri inferiori.
Nel marzo 2025 è stata individuata una nuova campagna di cyberspionaggio condotta dal gruppo di minaccia noto come MirrorFace, che ha preso di mira agenzie governative e istituzioni pubbliche in Giappone e Taiwan. MirrorFace, associato all’ampio cluster APT10 e noto anche come Earth Kasha, ha impiegato due strumenti malware principali: ROAMINGMOUSE e una versione aggiornata del backdoor ANEL.
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